Racconto pubblicato nel 1870 sulla Nuova antologia di scienze, lettere ed arti, Serie 1 v. 15 p. 824-840.
Dall’incipit del libro:
IL COLPO DI STATO DI CLARINA.
NOVELLA.
Quando Clarina se ne avvide, cominciò coll’esserne stupita, poi gliene dispiacque, e finalmente, a forza di pensarvi, giudicò che la cosa era naturalissima, che doveva farsi, e doveva farsi anzi col mezzo suo.
– Se ne avvide? E di che? E che modo di raccontare è codesto? –
Il lettore ha ragione. Mi pento, e comincio secondo le regole.
Il salotto da pranzo non è nè troppo grande, nè troppo piccolo, è ammobiliato senza lusso, ma con discreta eleganza: un lume a petrolio in mezzo alla tavola vi spande un sufficiente chiarore.
Regna un silenzio profondo, interrotto soltanto dal crepitar della fiamma nel camminetto. In una poltrona vicina alla tavola è sdraiato il signor Emilio, bell’uomo che a vederlo non mostra più di quarant’anni, sebbene abbia già qualche capello grigio in testa, e qualche piega un po’ risentita sulla fronte.
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