Poemetto pubblicato nel 1934.
Dall’incipit del libro:
La via dell’Infinito
Pace solenne assurge,
nello spazio si effonde:
i moti dell’aria,
i fremiti della terra,
posano;
ai silenzi siderei,
le stelle,
trepide vergini,
dormono –
il mare protendesi
ad incontrare
lontananze sterminate:
muto mare
sconfinato,
imagine dell’Infinito,
chè nell’immane grembo
della deità notturna
è silenzïo
vasto
qual del Mistero su’ baratri
sospesa
l’anima anela –
e solo
nell’esiguo lembo
del greto
murmura
il singhïozzo e il sospiro
dell’onda vagante –
al par della vita umana:
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