Commedia in tre atti, pubblicata nel terzo volume del “Teatro comico dell’avvocato T. Gherardi Del Testa” nel 1858.
Dall’incipit del libro:
ALL’EGREGIO CARATTERISTA
GIAN PAOLO CALLOUD.
Amico mio.
Dedico a te questa Commedia perchè tu fosti il primo ad averla in affetto. Il plauso che ottenne dovunque io lo debbo precipuamente allo spirito, alla naturalezza, ed al buon volere col quale fu dalla Compagnia Domeniconi rappresentata. Tu poi nella parte del banchiere Filippo superasti te stesso; e non è meraviglia, poichè il carattere dell’uomo onesto, illuminato e benefico era un abito tagliato a tuo dosso.
Ti rendo grazie quante so, e mi dichiaro
tuo amico
T. Gherardi Del Testa.
ATTO PRIMO.
Stanza modestissima. Mobili usati, e antichi. Un tavolino a destra dell’attore presso una finestra. – Libri, scritti ec. Una porta in mezzo, e due laterali.
SCENA I.
LUIGI solo.
LUIGI. Essa è là….. cara fanciulla! (guardando dalla finestra, ma stando seduto al suo tavolino) Ah! (alzandosi) bisogna che io mi tolga di qui, che non guardi più da questa finestra….. Ed a che pro coltivare una passione, che può farci infelici ambedue? Noi non potremmo esser uniti; mille ostacoli si frapporrebbero per parte della di lei famiglia…. eppoi sono io forse libero? non giurai fede ad Eugenia? (pausa) Ma perchè da qualche tempo non ricevo lettere? mi avrebbe forse dimenticato? oh! se ciò fosse!…. se ciò fosse, mi darei tutto al tuo amore, adorabile Carolina, (verso la finestra) ed anche senza speranza sarei felice di poterti amare.
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