“Peter Pan” di James Matthew Barrie (Trad. di Milly Dandolo)

Dall’introduzione di Milly Dandolo:

"Peter Pan" di James Matthew Barrie (Trad. di Milly Dandolo)
“Peter Pan” di James Matthew Barrie (Trad. di Milly Dandolo)

J. M. BARRIE E PETER PAN

Quando Peter Pan, il prodigioso ragazzo, ritorna all’isola delle favole e dei sogni, grida ai suoi amici che lo aspettavano una grande notizia: «Ho portato finalmente una madre per tutti!». Non ci poteva essere dono maggiore.

La madre dello scrittore scozzese era morta da qualche anno quando J. M. Barrie scriveva queste parole: e appena un anno dopo quella morte egli aveva pubblicato, nel 1896, «Margaret Ogilvy» il libro della madre, un delizioso racconto autobiografico, che avrebbe potuto essere letterario, scritto da un altro, ma invece è tutto sincero e bello scritto da Barrie, che poteva finalmente narrare la storia vera della creatura idolatrata.

Margaret Ogilvy influenzò con la sua grazia spirituale ed ingenua, profonda e modesta, tutta l’opera di Barrie: fu l’eroina tipo nei suoi libri, e creò realmente un nuovo tipo di donna in letteratura. Fu Margaret in «The little Minister» Jess in «A window in Thrums» Grizel in «Sentimental Tommy» Maggie in «What ever woman knows». E fu anche, senza dubbio, questa dolce signora Darling di «Peter and Wendy» che parla sottovoce e che disegna figurine di bimbi nel libro dove fa i conti delle spese.

James Matthew Barrie nacque a Kirriemuir il 9 maggio 1860 da una famiglia di poveri tessitori in un paese di tessitori. La piccola scuola privata dove egli entrò a sette anni era tenuta da due signorine figlie di un pastore a riposo: ed è la scuola di «Sentimental Tommy» e poi di «Quality Street».

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