“Alla conquista di un impero” di Emilio Salgari

Sesto romanzo del ciclo dei “Pirati della Malesia”, pubblicato nel 1907.

"Alla conquista di un impero" di Emilio Salgari.
“Alla conquista di un impero” di Emilio Salgari.

Dall’incipit del libro:

MILORD YANEZ

La cerimonia religiosa, che aveva fatto accorrere a Gahuati, una delle più importanti città dell’Assam indiano, migliaia e migliaia di devoti seguaci di Visnù, giunti da tutti i villaggi bagnati dalle sacre acque del Brahmaputra, era finita.

La preziosa pietra di Salagram, che altro non era che una conchiglia pietrificata, del genere dei corni d’Ammone, di color nero, ma che nel suo interno celava un capello di Visnù, il dio conservatore dell’India, era stata ricondotta nella grande pagoda di Karia, e probabilmente già nascosta in un ripostiglio noto solo al rajah, ai suoi ministri ed al grande sacerdote.

Le vie si sfollavano rapidamente: popolo, soldati, bajadere, suonatori, s’affrettavano a far ritorno alle loro case, alle caserme, ai templi od agli alberghi, per rifocillarsi dopo tante ore di marcia intorno alla città, seguendo il gigantesco carro che portava l’invidiato amuleto e soprattutto quel capello, che tutti gli stati dell’India invidiavano al fortunato rajah dell’Assam.

Due uomini, che spiccavano vivamente per i loro costumi assai diversi da quelli indossati dagl’indiani, scendevano lentamente una delle vie centrali della popolosa città, soffermandosi di quando in quando per scambiare una parola, soprattutto quando non avevano presso di loro né popolani, né soldati.

Uno era un bel tipo d’europeo, sulla cinquantina, con la barba brizzolata ed abbondante, la pelle un po’ abbronzata, tutto vestito di flanella bianca e avente sul capo un largo feltro somigliante al sombrero messicano, con piccole ghiande d’oro intorno al nastro di seta.

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