Quarto volume del diario di Angelo Brofferio.
Dall’incipit del libro:
CAPITOLO XXIX.
Curiosità pericolosa – Il Magnificat e monsignor Fabrizio – Scoperta di un nuovo mondo – Maraviglie del Solaro Morto – La scala a lumaca di una casa in Torino – Che cosa si guadagni a scappare dalla benedizione – Descensus Averni – Visite di Morti – Un gatto sul cuore – Scioglimento.
Dopo le vacanze di Pasqua, o sia chè si chiudesse il liceo di Casale, o sia chè quello stabilimento fosse troppo in voce di Napoleonico, si aumentava il nostro collegio di molti nuovi convittori che da Casalaschi, si trasformarono in Astigiani.
Per dire la verità i nuovi arrivati non erano nè i più studiosi nè i più pacifici abitatori delle nostre celle monacali; ma in cambio erano i più vivaci, i più arditi, e nella bella schiera primeggiavano gli Alessandrini pronti sempre ai più risoluti consigli e alle più rischiose opere.
Nel novero di questi ultimi erano un Bono, un Mantelli, un Merlo, un Tarchetti, un Caldani, un Forni, tutti figliuoli di Gagliaudo che non ismentivano la nobile discendenza.
Al tamburo militare già dissi come venisse surrogata la claustrale campanella; e perchè tutto fosse in armonia, gli esercizii soldateschi si trasformarono in esercizii religiosi, tutti esercizii a un modo: non vi era che il passo di carica di meno e il Laus domino di più. Il rimanente camminava a un di presso sul medesimo piede.
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