“Il coraggio” di Augusto Novelli

Commedia in un atto di Augusto Novelli. Rappresentato per la prima volta a Firenze dalla Compagnia del Cav. Andrea Niccolini, nel Marzo 1919.

"Il coraggio" di Augusto Novelli.
“Il coraggio” di Augusto Novelli.

Dall’incipit del libro:

ATTO UNICO.

Nel salotto di modesta eleganza d’una famigliuola borghese a Firenze. Nel fondo la comune e la vetrata dalla quale si entra nel giardino ricco di fiori. Da un lato la porta che conduce al salotto. Una tavola con prossima una poltrona. Un sofà. Nel giorno dello Statuto, poco dopo il mezzodì.

SCENA I.
ANNA, ZAIRA, JOLE e GIOVANNI.

(Le due fanciulle circondano la zia Anna che seduta nella poltrona presso la tavola di sinistra parla loro aprendo e leggendo il mucchio di lettere e di carte da visita che le sta dinanzi in un vassoio. Giovanni, steso mollemente sul sofà, fuma la sigaretta scorrendo il giornale che tiene tra le mani).

ANNA. – (Leggendo i biglietti e le lettere che passa via via alle nipoti). Ma quanta gente, quanti complimenti…. Sembra un plebiscito.

ZAIRA. – Lei deve esserne orgogliosa, cara zia!

ANNA. – Ah, certo…. Però non bisogna esagerare.

JOLE. – Nessuno esagera! «Onore al merito!» Credo sia inciso anche sulla medaglia.

ANNA. – (Mostrando una lettera:) Veh, veh, anche il suo antico professore di latino.

GIOVANNI. – È naturale; se non si commuove lui che gli ha inculcato gli insegnamenti di Tacito!

JOLE. – Ma è vero, zia, che la musica lo riaccompagnerà sino a casa?!

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