“Il libro delle vergini” di Gabriele D’Annunzio

"Il libro delle vergini" di Gabriele D'Annunzio.
“Il libro delle vergini” di Gabriele D’Annunzio.

Raccolta di quattro racconti scritta nel 1884.

  • Le vergini
  • Favola sentimentale
  • Nell’assenza di Lanciotto
  • Ad altare dei

Dall’incipit del libro:

LE VERGINI

I.

Il viatico uscì dalla porta della chiesa a mezzogiorno. Su tutte le strade era la primizia della neve, su tutte le case era la neve. Ma in alto grandi isole azzurre apparivano tra le nuvole nevose, si dilatavano su ‘l palazzo di Brina lentamente, s’illuminavano verso la Bandiera. E nell’aria bianca, sul paese bianco appariva ora subitamente letificante il miracolo del sole.

Il viatico s’incamminava alla casa di Giuliana; la gente si fermava a veder passare il prete incedente a capo nudo, con la stola violacea, sotto l’ampio ombrello scarlatto, tra le lanterne portate dai chierici accese. La campanella squillava limpidamente accompagnando i salmi sussurrati dal prete. I cani vagabondi si scansavano nei vicoli al passaggio. Mazzanti cessò di ammucchiare la neve all’angolo della piazza e si scoprì la calvizie, inchinandosi. Si spandeva in quel punto dal forno di Flajano nell’aria l’odore caldo e sano del pane recente, quell’odore che éccita il palato.

Nella casa dell’inferma li astanti udirono li squilli, e udirono su per le scale il salire dei vegnenti. Giuliana era su ‘l letto, supina, tenuta dallo stupore della febbre, da una sonnolenza inerte, con la respirazione frequente rotta da i rantoli. Su ‘l candore del guanciale posava la testa quasi nuda di capelli, la faccia d’un colore quasi ceruleo ove le palpebre erano semichiuse sopra li occhi vischiosi e le narici parevano annerite dal fumo. Ella aveva nelle mani scarnificate certi piccoli moti incoscienti, certi vaghi conati di prendere qualche cosa nel vuoto, certi strani segni improvvisi che davano come un senso di terrore a chi stava da presso; e nelle braccia pallide si producevano a volte certe contrazioni di fasci muscolari, i sussulti dei tendini; e a volte un balbettamento inintelligibile le usciva dalle labbra come se le parole le si impigliassero nella fuliggine della lingua, nel muco tenace delle gengive.

Scarica il libro:

    

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.