Dialogo in tre atti rappresentato per la prima volta al Teatro Manzoni di Milano il 19 dicembre 1910, dalla Compagnia di Tina Di Lorenzo.
Dall’incipit del libro:
ATTO PRIMO.
Il salotto di un piccolo albergo elegante. – Qualche canapè, seggiole a sdraio, poltrone, poltroncine. Nel centro, una gran tavola, su cui sono, bene ordinati, giornali, guide, riviste, orarii di ferrovie. Quasi presso la parete sinistra, un po’ di sbieco, un pianoforte col dorso rivolto al muro. Dinanzi al pianoforte il relativo sediolino senza spalliera. Verso lo stesso lato, un tavolino con su un mazzo di carte francesi ed altri oggetti da giuoco. Al lato opposto, nel primo piano del quadro scenico, uno scrittoio, che è diviso in due da un rialzo intarsiato, sicché due persone vi si possono sedere di faccia senza che si diano soggezione. Nella parete destra due porte – aperte. Nella parete di fondo, poco discosta dall’angolo che questa forma con la parete destra, un’altra porta coi battenti di vetro – spalancati –, che dà in una serra.
SCENA UNICA.
ELENA, UGO, IL CAMERIERE, LE PROFESSORESSE.
ELENA (seduta al pianoforte, suona un brano del «Crepuscolo degli Dei.»)
UGO (fa capolino dalla prima porta a destra, vede Elena, e si avanza. – Resta lungamente ad ascoltare. Poi, mormora fra sé:) Perbacco! Wagner a memoria! (Ascolta ancora. Riflette.)… Wagnerofila!
ELENA (accorgendosi di non essere sola, si alza sùbito.)
UGO (si dirige verso il pianoforte per incontrarla di fronte.)
ELENA (deviando bruscamente, lo evita. – Siede presso la tavola, sceglie fra i giornali un fascicoletto pieno di piccole caricature, e, con disinvoltura, lo sfoglia.)
UGO (la contempla alle spalle. – Si morde il labbro inferiore, e ha un moto di ostinazione intraprendente. – Assume un’ aria d’indifferenza, siede anche lui presso la tavola, e cerca tra i giornali. – Con in mano una rivista, ne legge il frontespizio, levando un po’ la voce per farsi udire:) «La Rinascenza Latina, rivista di scienze, lettere ed arti». (Riponendola sulla tavola) Non mi riguarda. (Ne piglia un’altra) Vediamo questa. (Ne legge il frontespizio:) «La donna Italiana». «Esce ogni due mesi». (Comentando) Esce molto di rado la donna italiana! (Sottecchi, guarda Elena con la speranza di sorprendere un sorriso o un qualunque segno di approvazione o di protesta alla scipita barzelletta.)
ELENA (ha gli sguardi fissi sul piccolo fascicolo da lei sfogliato.)
Scarica il libro: