“Il sigillo d’amore” di Grazia Deledda

Raccolta di 28 racconti pubblicata nel 1926.

"Il sigillo d'amore" di Grazia Deledda.
“Il sigillo d’amore” di Grazia Deledda.

Dall’incipit del libro:

IL PORTAFOGLIO

Aveva appena finito di predicare, il grosso frate barbuto, e se ne tornava al convento, anzi del convento già rasentava il muro dell’orto, di sopra del quale le nuvole bianche dei peri e dei susini in fiore lasciavano cadere una silenziosa nevicata di petali sul marciapiede deserto. Sul marciapiede opposto, di là dalla strada larga dove il sole già caldo sebbene al tramonto e un venticello che sapeva ancora di neve giocavano un loro gioco malizioso e sensuale, solo una donna passava quasi di corsa, agitata, con le mani gesticolanti, le falde della giacca che si aprivano e si chiudevano come due ali nere di sopra e viola di sotto.

Rimasto indietro di qualche passo, il frate si accorse che la borsetta rotonda oscillante come un pendolo sotto il braccio della donna, apriva la bocca con uno sbadiglio smorfioso e vomitava un portafogli rossastro.

Anche lui aprì la bocca per chiamare e avvertire la donna che proseguiva rapida, ma come avesse timore di farle paura, in quel grande silenzio solitario, non riuscì ad articolare parola; poi attraversò la strada e raccolse il portafoglio; e lo sentì gonfio e tiepido nella sua mano; gonfio sebbene leggero, chiuso forte da una borchia di metallo, e con un odore fra di cuoio e di muschio che gli diede un’impressione di carne viva, quasi fosse un membro stesso della donna staccatosi da lei.

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