Raccolta di poesie pubblicata per la prima volta nel 1936.
Nel 1943 Pavese riprese la raccolta, tolse alcune poesie e ne aggiunse altre nuove e ordinate in modo diverso e con in appendice due studi: Il mestiere di poeta (febbraio 1934) e A proposito di certe poesie non ancora scritte (febbraio 1940).
Questo ebook è basato sulla versione del 1943 che Pavese definisce “edizione definitiva di questo mio libro (che integra e sostituisce la prima edizione licenziata nell’ottobre 1935)”.
Dall’incipit del libro:
I mari del Sud
Camminiamo una sera sul fianco di un colle,
in silenzio. Nell’ombra del tardo crepuscolo
mio cugino è un gigante vestito di bianco,
che si muove pacato, abbronzato nel volto,
taciturno. Tacere è la nostra virtù.
Qualche nostro antenato dev’essere stato ben solo
– un grand’uomo tra idioti o un povero folle –
per insegnare ai suoi tanto silenzio.
Mio cugino ha parlato stasera. Mi ha chiesto
se salivo con lui: dalla vetta si scorge
nelle notti serene il riflesso del faro
lontano, di Torino. «Tu che abiti a Torino…»
mi ha detto «…ma hai ragione. La vita va vissuta
lontano dal paese: si profitta e si gode
e poi, quando si torna, come me a quarant’anni,
si trova tutto nuovo. Le Langhe non si perdono».
Tutto questo mi ha detto e non parla italiano,
ma adopera lento il dialetto, che, come le pietre
di questo stesso colle, è scabro tanto
che vent’anni di idiomi e di oceani diversi
non gliel’hanno scalfito. E cammina per l’erta
con lo sguardo raccolto che ho visto, bambino,
usare ai contadini un poco stanchi.
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