Romanzo del 1904.
Dall’incipit del libro:
SULLE COSTE DEL BRASILE
– Terra dinanzi a noi! Scogliere a babordo!
A quel grido, lanciato con voce tuonante da un gabbiere, che era salito fino alla coffa, non ostante le spaventevoli scosse che subiva la caravella, i volti dei marinai si erano fatti pallidi.
Una costa, in quel momento, fra quelle onde formidabili che incalzavano e sbattevano in tutti i sensi la piccola nave, invece della salvezza, rappresentava più che un pericolo, anzi una morte sicura.
Nessuna speranza di sfuggire ad una triste sorte rimaneva a quei disgraziati.
Anche se le onde li avessero risparmiati, la terra contro cui li trascinava la tempesta era più da sfuggirsi che da cercarsi, perché sotto i suoi immensi boschi vivevano ancora i formidabili antropofaghi, che già tanti equipaggi avevano massacrati e poi divorati.
Tutti i marinai si erano slanciati, come un solo uomo, verso l’alto castello di prora, interrogando ansiosamente il tenebroso orizzonte.
– Dov’è la terra che hai veduta? – gridò un vecchio marinaio, alzando il capo verso il gabbiere che si teneva stretto all’albero di trinchetto onde resistere alle furiose raffiche che lo investivano.
– Là!… Dinanzi a noi… una costa… delle isole… delle scogliere…
– Camerati – disse il vecchio con voce commossa. – Preparatevi a comparire dinanzi a Dio. La caravella non governa più, e le vele vanno a brandelli.
Scarica il libro: