“Mattino” di Giuseppe Zoppi

Proseguiamo con nuove opere entrate quest’anno nel pubblico dominio.

Poemetto pubblicato nel 1933.

"Mattino" di Giuseppe Zoppi.
“Mattino” di Giuseppe Zoppi.

La prima poesia:

CANTO DEL PRIGIONIERO EVASO

Mia vita solitaria
sul nudo tavolato!
Nella greve greve aria,
non altro che il mio fiato.

Anni ed anni così.
Intorno intorno, l’ombra.
Ogni gioia svanì.
Prigione, atroce tomba.

O fuga, alfine, fuga
improvvisa, esultante!
Tedio non più, non ruga.
Giardini, aiuole, piante.

Abeti, abeti neri,
simili ad alte case
senza soglie e cimase,
custodi dei misteri!

Betulle, fusti chiari
come lume di luna!
Nani arbuscoli rari,
rosee fiorite spume!

Fragranti aure, lontane
e prossime, veloci,
errabonde! Campane,
eccelse, argentee voci!

Terra e cielo, accoglietemi.
Di voi son fatto e intriso.
Di voi ho fame e sete,
umano Paradiso!

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