In questo primo volume:
- La palingenesi. Canti X (1868)
- Francesca da Rimini. Fantasia drammatica (1888)
- Le ricordanze. Versi (1872)
Dall’incipit dellibro:
PECCATI CONFESSATI
Se non amo i preti più della forca, bisogna proprio dire ch’io sono un ingrato. I miei primi maestri vestivano tutti l’abito talare; e benché non fossero tanti stinchi di santi, aveano pur tutti la chierica, e bevevano, almeno una volta al giorno, il sangue prezioso di Gesù Cristo. Un prete m’insegnò grammatica, m’instillò il primo latte del sapere, come egli diceva, con latticinosa eleganza; un altro m’insegnò rettorica e lingua latina; un terzo e un quarto filosofia; cosicché, se io non diventai un pilastro di santa madre Chiesa, fu certamente perché il diavolo ci mise la coda, e volle ch’io perdessi a tutti i costi la salute dell’anima.
Dico a ogni modo, per ragion di giustizia, che il mio secondo maestro, di prete non aveva altro che la zimarra; e devo forse a lui, più che al demonio, se non accolsi nel seno lo spirito santo. Perché egli non solo era incredulo, come quasi tutto il clero, ma di molte cose sacre si rideva come di pregiudizj da femminucce; dei preti e specialmente dei frati diceva corna; e tanta era la paura di esser messo in fascio con loro, che tollerava piuttosto aver taccia di licenzioso e disordinato che d’ipocrita e malvagio come tutti gli altri. Da…
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