“Ad armi corte” di Roberto Bracco

Commedia in un atto rappresentata per la prima volta al teatro Manzoni di Milano dalla Compagnia di Virgilio Talli, nel mese di novembre, 1910.

"Ad armi corte" di Roberto Bracco.
“Ad armi corte” di Roberto Bracco.

Dall’incipit del libro:

ATTO UNICO.

Salotto in casa del dottore Arletti.
Due porte laterali. In fondo, la porta comune dietro due pesanti portiere.

SCENA I.

IL DOMESTICO

(un giovine piuttosto tarchiato, dal volto stupidamente austero, dall’incesso solenne – introduce LAURINA CORBARI.) Giacché insiste tanto, favorisca in questo salotto e aspetti. Ma le ripeto che il dottore non c’è.

LAURINA

(snella, piccoletta, graziosa, elegante, – di un’eleganza birichina e capricciosa – entra con un’aria un po’ insolente, la testolina eretta, agitando l’ombrellino, avanzandosi senza titubare.)

IL DOMESTICO

(urtato da quella noncuranza) E poi, è ammalata, lei?

LAURINA

Molto! (Alla chetichella, con una mano guantata, stendendo il mignolo e l’indice, fa le corna contro la jettatura.)

IL DOMESTICO

E dunque, questa non è l’ora adatta. Per le consultazioni, egli non riceve che dalle nove alle undici antimeridiane. Se rincasa prima che lei si sia stancata d’aspettare, sto fresco! Trovandola qui, s’irriterà e le batoste toccheranno a me.

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