Poema in ottave in cui viene narrata la vita del giovane Boccaccio. Pubblicato nel 1920.
Dall’incipit del libro:
CANTO I.
Cantava maggio tutta Por San Piero
e la città, co’ ramoscelli in mano;
ed ogni ganzerin, su’ piè leggero,
alzava gli occhi a un veroncel lontano:
– Vien sotto! (parea dir) t’amo davvero!
Son quattro notti ch’io sospiro invano,
ed anzi cinque ed anzi tutto il mese!…
– Così tirata, ciascuna discese.
Margherita fu lesta per la prima
e strizzò l’occhio al figlio di Chellino,
il quale avea per lei tutta una cima
spiccata, nel crepuscol del mattino:
«Ovvia (dicea), fatene quella stima
che se volesse dir tutto il giardino,
la casa, il cuor, la vita, ogni altra cosa
ch’io ho di mio, Margherita vezzosa!
Costì la porta, e masserizie ho drento
e il banco, dov’io fo l’affari mia;
se mi volete bene, io son contento
farvi donna e madonna in casa mia!»
E Margherita, ch’avea basso il mento
nel sen, divenne rossa e scappò via;
ma, alle ciliege, lo sposò di netto
e poi gli sciorinò ‘l bel figlioletto.
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