“Cartagine in fiamme” di Emilio Salgari

Romanzo storico pubblicato nel 1908.

"Cartagine in fiamme" di Emilio Salgari.
“Cartagine in fiamme” di Emilio Salgari.

Dall’incipit del libro:

IL DIO ANTROPOFAGO

– A morte la romana!

– Che le sue viscere brucino sul petto di Molok!

– Egli ci sarà riconoscente e ci darà novella forza!

– A morte! A morte! Molok vuole vittime nemiche!

Un immenso urlo, sfuggito da trenta o quarantamila petti che parve il muggito d’una grande marea che scalza e rovescia le dighe, coprì per parecchi istanti quelle voci isolate.

– A morte!… Coi nostri figli!

La notte era calata, ma pareva che sopra Cartagine, l’opulenta colonia fenicia che disputava ferocemente e coraggiosamente alla potente Roma il dominio del mondo antico, splendessero migliaia di piccoli soli.

Attraverso l’immensa via di Khamon, che divideva la città in due parti distinte, fiancheggiata da meravigliosi viali ombreggiati di palme superbe, una turba immensa di gente scendeva verso il tempio dedicato al terribile dio Baal-Molok, il dio rappresentante il fuoco malefico, la folgore che incendia le messi e l’ardore del sole che isterilisce le pianure. Per placarlo, gli antichi fenici e cartaginesi, offrivano fra le sue braccia ardenti, o fra l’antro mostruoso del suo petto, i loro figli prediletti, a consumarvisi vivi.

Erano migliaia e migliaia di mercanti, di navigatori, di guerrieri, di carpentieri, di vasai e di fabbricanti di statuette e d’armi, di numidî, di mauritani, di negri mercenari e di marinai di Tiro e di Arad, e calavano a masse compatte dalla necropoli, portando un numero infinito d’aste di ferro, sulle quali ardevano globi di cotone impregnati di materie resinose, che mandavano lampi abbaglianti.

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