Storia “romanzata” di Balilla patriota genovese durante la Guerra di Successione austriaca (1740-48)
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Dall’incipit del libro:
CAPITOLO I.
Il carciofo d’Italia.
Un vecchio potente era sceso nell’avito sepolcro lasciando dietro sé la sua corona, pomo fatale di discordia lanciato in mezzo al mondo.
Invano una lunga guerra avea preceduta la accettazione di quella prammatica per la quale Carlo VI credeva aver pacificamente assicurata alla figlia la sua vasta successione.
La morte dell’imperatore, svegliando le cupidigie di tutti, fece che il turbine imperversasse folgoreggiando per tutta Europa, e Maria Teresa si vide ridotta alle forze degli eserciti che il principe Eugenio di Savoia soleva chiamare, discorrendo a Carlo VI vivo, la migliore delle prammatiche.
Federigo di Prussia, Luigi di Francia, Filippo di Spagna, il re di Baviera e quel di Sardegna si erano collegati contro la giovane imperatrice, e il 18 di maggio del 1741 avevano conchiuso un trattato onde la monarchia austriaca fosse smembrata e divisa.
Fra testamenti, matrimoni, fedi di battesimo, parentele più o meno prossime, preparavasi una delle maggiori tragedie che abbia viste la straziata umanità, e si deliberava che la Silesia fosse data a Federigo, la Moravia a re Augusto di Polonia, la Boemia, il Tirolo e l’Austria al re di Baviera: l’Italia si doveva spartire fra le Case di Savoia e di Borbone.
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