“C’era una volta… fiabe” di Luigi Capuana

Raccolta di favole pubblicata nel 1882.

"C'era una volta... fiabe" di Luigi Capuana.
“C’era una volta… fiabe” di Luigi Capuana.

Il principio della prima favola:

Spera di sole

C’era una volta una fornaia, che aveva una figliuola nera come un tizzone e brutta più del peccato mortale. Campavan la vita infornando il pane della gente, e Tizzoncino, come la chiamavano, era attorno da mattina a sera: – Ehi, scaldate l’acqua! Ehi, impastate! – Poi, coll’asse sotto il braccio e la ciambellina sul capo, andava di qua e di là a prender le pagnotte e le stiacciate da infornare; poi, colla cesta sulle spalle, di nuovo di qua e di là per consegnar le pagnotte e le stiacciate bell’e cotte. Insomma non riposava un momento.

Tizzoncino era sempre di buon umore. Un mucchio di filiggine; i capelli arruffati, i piedi scalzi e intrisi di mota, in dosso due cenci che gli cascavano a pezzi; ma le sue risate risonavano da un capo all’altro della via.

– Tizzoncino fa l’uovo – dicevan le vicine.

All’Avemaria le fornaie si chiudevano in casa e non affacciavano più nemmeno la punta del naso. D’inverno, passava… Ma d’estate, quando tutto il vicinato si godeva il fresco e il lume di luna? O che eran matte, mamma e figliuola, a starsene tappate in casa con quel po’ di caldo?… Le vicine si stillavano il cervello.

– O fornaie, venite fuori al fresco, venite!

– Si sta più fresche in casa.

– O fornaie, guardate che bel lume di luna, guardate!

– C’è più bel lume in casa.

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