Raccolta di 18 racconti pubblicata nel 1917.
Da un racconto presentenel libro:
DA SÉ.
Un carro di prima classe, con cavalli bardati e impennacchiati, cocchiere e staffieri in parrucca, i suoi parenti non lo avrebbero preso di certo, per lui. Figurarsi! Ma uno di seconda, sì, almeno per gli occhi del mondo.
Duecento cinquanta lire: prezzo di tariffa.
La cassa, poi, se pure d’abete e non di castagno o di faggio, nuda nuda non l’avrebbero certo lasciata (sempre per gli occhi del mondo). Coperta di velluto rosso, anche d’infima qualità, con borchie e maniglie dorate: a dir poco, cento lire.
Poi: una buona mancia a chi lo avrebbe lavato e vestito da morto (bel servizio!); spesa per la papalina di seta e per le pantofole di panno; spesa per le quattro torce da accendere ai quattro angoli del letto; mancia ai becchini che avrebbero portato a spalla il feretro fino al carro, e poi dal carro alla fossa; spesa per una corona di fiori, almeno una, santo Dio; poi, lasciamo la banda municipale, che se ne poteva far di meno; ma un pajo di dozzine di ceri per l’accompagnamento delle orfanelle del Boccone del povero che vivevano di questo, cioè delle cinquanta lire che si davano loro per accompagnare tutti i morti della città; e chi sa quant’altre piccole spese imprevedibili.
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