Traduzioni in poesia da Catullo, H. Heine, G, F. Caderas, A. Chamisso, dalla “Chanson de Roland” e da “La figlia di Iefte”.
Dall’incipit del libro:
DA CATULLO
(CARM V.)
Lesbia dolcissima, viviamo e amiamo:
tutte le chiacchiere dei brontoloni
vecchi, stimiamole men d’un baiocco.
I Soli possono morire e poi
di nuovo sorgere: noi, se una volta
perdiam la limpida luce del sole,
una perpetua notte dobbiamo
dormire. Oh baciami! Su, dammi mille
baci dolcissimi, poi cento, poi
altre migliaia, poi cento ancora
e ancor migliaia e ancora cento.
Quando migliaia molte ne avremo
fatte, confonderle dobbiamo insieme
per non conoscerle, o perchè qualche
maligno invidia non debba avere,
tanti dolcissimi baci sapendo.
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