Poemetto sulle origini di Novara pubblicato nel 1904.
Dall’incipit del libro:
La Favola
di Elcio e Novara
Disfrena, amor di patria, la mia rima,
si che l’eco dei secoli riscuota
in cui la nostra origine s’adima.
Per la prima di mondi étera vuota
onnipossenti dèi battono l’ali,
sopravolando all’ombre ed alla mota.
Nè confissero al suolo ordin di pali
per levar le primissime dimore,
opere all’uomo e non ai numi eguali.
Nelle tacenti primigenie aurore
balzavano gli dèi sul sacro monte
dalla mente di Giove imperatore;
ed ogni nume aveva entro la fronte
segnato il suo cammin traverso il mondo,
dove lasciò del nome suo le impronte.
Mosse Dïana col fratello biondo,
e mossero gli dèi, cantando in coro,
come di cigni nuvolo giocondo.
Scarica il libro:
