“I Figli del Cielo” di Anton Giulio Barrili

Terzo romanzo del “ciclo colombiano” di Anton Giulio Barrili.

Dall’incipit del libro:

"I Figli del Cielo" di Anton Giulio Barrili.
“I Figli del Cielo” di Anton Giulio Barrili.

CAPITOLO PRIMO.
Di un pazzo che fu chiamato a sedere tra i savi.

Il novembre dell’anno 1493 volgeva alla fine, e nelle prime ore di un bel giorno sereno il sole splendeva già alto fuori dalle nebbie dorate tra cui si perdeva allo sguardo la penisola di Samana, facendo scintillare in riflessi di fiamma i picchi dirupati di Cibao. Nella vecchia lingua di Haiti dir Cibao e dir pietra era tutt’uno; dalla pietra i naturali di Haiti chiamavano il colmo dei monti scoscesi che formavano il centro e il nocciolo orografico della loro isola natale. Maguana chiamavano poi la regione montuosa che si stendeva in altipiani, vallette, forre e burroni, tra le punte e i dirupi di Cibao.

Dalla più settentrionale di quelle eminenze, l’occhio aveva un maraviglioso spettacolo, nella immensa distesa di foreste, che doveva perdere indi a non molto il suo nome antico di Yaque, per prender quello di Vega Real, come a dire la pianura regale. Laggiù, prolungata agli estremi confini dell’orizzonte, una valle pianeggianti solcata da cinque fiumi e da ruscelli innumerevoli, folta di piante d’ogni genere e tinta di tutte le gradazioni del verde, per mezzo a cui sorgevano gli ombrelli dentati dei palmizi e i coni piramidali delle acacie; lassù, quasi a guardia di tanta bellezza paradisiaca, la severa maestà delle balze scoscese, dai cui fianchi sgorgavano tutti quei corsi d’acqua ond’era irrigata la valle, portando con sè le pagliuzze d’oro che facevano testimonianza d’altre vene preziose, le vene del biondo e lucente metallo, nascosto nel grembo di quelle alte montagne.

Scarica il libro:

    

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.