“I predoni del Sahara” di Emilio Salgari

Romanzo del1902.

"I Predoni del Sahara" di Emilio Salgari.
“I Predoni del Sahara” di Emilio Salgari.

Dall’incipit del libro:

I FANATICI MAROCCHINI

Il Ramadan, la quaresima dei mussulmani, che dura solamente trenta giorni invece di quaranta, stava per finire anche a Tafilelt, città perduta ai confini meridionali dell’impero Marocchino, dinanzi all’immenso mare di sabbia, al Sahara.

In attesa del colpo di cannone che segnalava la fine del digiuno dopo di che cominciava l’orgia notturna, la popolazione si era riversata nelle vie e nelle piazze per ammirare i santoni ed i fanatici che si tagliuzzavano atrocemente i volti ed i petti, che si trapassavano le gote con lunghi aghi d’acciaio, che si abbrustolivano le braccia e le piante dei piedi. Il Marocco è rimasto il paese del fanatismo spinto all’ultimo grado. Si sono modificate ed un po’ ingentilite la Turchia, l’Egitto; la Tripolitania e l’Algeria hanno molto perduto del loro selvaggio zelo religioso, ma il Marocco, al pari dell’Arabia, la culla dell’Islam, si è mantenuto tal quale era cinquecento o mille anni fa. Non v’è festa religiosa che passi senza scene ributtanti di sangue. Sia nel Maharem, che si celebra al principio dell’anno, sia nel Ramadan o nel grande o piccolo Beiram, gli affiliati delle diverse sette religiose, per guadagnarsi il paradiso, si abbandonano ad eccessi che talvolta fanno fremere. In preda ad una esaltazione che rasenta la pazzia, corrono per le vie armati di pugnali, di spilloni e di scimitarre e si straziano orrendamente le carni, gettando il sangue sul volto dei loro ammiratori ed invocando senza posa Maometto. Non è raro anche il caso, che dopo una corsa furiosa, raggiungano i bastioni e che si gettino nel vuoto sfracellandosi sulle pietre dei sottostanti fossati.

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