“La giraffa bianca” di Emilio Salgari

Romanzo del 1902.

"La giraffa bianca" di Emilio Salgari.
“La giraffa bianca” di Emilio Salgari.

Dall’incipit del libro:

IL CAPO DEI GRIQUI

Un bel mattino di maggio del 1858, uno di quei grandi forgoni, che vengono usati dai coloni del Capo di Buona Speranza e dai boeri dell’Orange e del Transvaall, vere case ambulanti che servono anche di ricovero durante la notte, si arrestava sulle rive d’un fiumicello tributario dell’Orange.

Era tirato da otto paia di buoi guidati da due robusti negri, armati di lunghi staffili, e seguìto da due uomini bianchi, i quali montavano bellissimi cavalli di razza.

Uno di quegli europei era un vecchio di circa sessant’anni, coi capelli bianchissimi, la barba molto lunga, la pelle un po’ abbronzata ed aveva gli occhi riparati da lenti nere per difenderli dai riflessi del sole africano.

Il suo compagno era un giovane biondo, colla pelle rosea, gli occhi azzurri, assai robusto a giudicarlo dalle forme e dalla larghezza delle spalle e barbuto al pari del compagno.

Ambedue vestivano come i coloni del Capo di Buona Speranza. Avevano cappelli di feltro colle tese assai ampie, casacche e calzoni di grossa tela azzurra, uose altissime a doppia bottoniera e scarpe con speroni d’acciaio. Erano armati di corte e pesanti carabine, armi adatte per la caccia dei grossi animali, e alla cintura portavano dei coltellacci lunghi un piede e assai acuminati.

– Ci fermiamo qui, William? – aveva domandato il vecchio, vedendo fermarsi il carro.

– Sì, dottore – aveva risposto il giovane. – Dobbiamo aspettare il capo dei griqui, dal quale spero di sapere dove potremo finalmente trovare questa famosa giraffa bianca.

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