Romanzo del 1896.
Dall’incipit del libro:
UN DRAMMA IN MARE
– Al fuoco!…
– Ohe!… Piccolo Tonno!… Sogni o sei sveglio!…
– Al fuoco!…
– Ma tu hai bevuto, furfante!…
– No! Vedo del fumo!
– Con quest’oscurità!… Il ragazzo è diventato pazzo.
Una voce che aveva l’accento strascicante dei nostri uomini del mezzodì, echeggiò furiosamente sulla tolda della nave:
– La gran scialuppa fugge!… San Gennaro mandi a picco quei pescicani del malanno!…
– Chi a picco? – tuonò una voce a prua.
– Fuggono!… Eccoli laggiù che arrancano! Il diavolo faccia la festa a quelle canaglie!
– Ed il fuoco è scoppiato a bordo!
Una salva di urla e domande s’alzò fra le tenebre:
– I miserabili!…
– Hanno incendiato il brigantino!…
– Ma no!…
– Sì!… Esce del fumo dalla dispensa!
– Mille tempeste!
– Capitano! Ufficiale di quarto!
– Ohe! Tutti in coperta!
– San Marco ci aiuti!
– Alle pompe! Alle pompe!
– E quei furfanti fuggono!…
Un uomo seminudo, di statura media, ma tarchiato come un giovane toro, col viso coperto da una folta barba, si slanciò fuori dal boccaporto del quadro di poppa, tuonando:
– Cosa succede qui?
L’ufficiale di quarto, che aveva lasciato allora il castello di prua, gli si precipitò incontro, dicendo con voce rotta:
– Capitano… i ribelli sono fuggiti!
– I due maltesi?
– Sì, capitano.
– Ma quando?
– Or ora.
– Ma per dove? Non erano incatenati?
– È vero, ma pare che abbiano spezzate le catene.
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