Romanzo del 1896.
Dall’incipit del libro:
IL NEGRIERO
– Accettate il patto?
– Carramba! Voi correte come uno steamer a tutto vapore. – Non amo andare per le lunghe, capitano Nunez.
– Un po’ di pazienza, señor. Simili affari non si trattano lì per lì, specialmente quando non si sa dove si può finire.
– Non vi basta il prezzo?
– Non posso dire che sia meschino, señor… Toh! Non so ancora il vostro nome.
– Non importa.
– Anzi a me importa molto.
– Chiamatemi barone di Chivry o con qualche altro nome, per me è lo stesso.
– Ebbene, signor barone di Chivry, circa il prezzo non posso dir nulla. Carrai! Trentamila piastre subito e altrettante ad affare compiuto! – disse il capitano.
– Non ne guadagno forse tante in un carico di balle d’ebano.
– E dunque? – chiese l’uomo che si chiamava o si faceva chiamare barone di Chivry.
Il capitano scosse il capo, sorseggiò un grande bicchiere pieno di aguardiente (acquavite), poi disse:
– Mettiamo le cose a posto, innanzi a tutto; negli affari voglio vederci chiaro.
– Vi ho detto prima che non correte alcun pericolo, e poi, forse che un negriero teme di qualche cosa?
– Ah, non intendo dire che io abbia paura – soggiungeva il capitano Nunez.
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