Questo e il prossimo romanzo appartengono al ciclo de “I due marinai”.
Sono stati pubblicati tutt’e due nel 1894.
Dall’incipit del libro:
UNA NAVE MISTERIOSA
La notte del 22 gennaio 1869 un battello a vapore della portata di quattrocentocinquanta a cinquecento tonnellate, attrezzato a goletta, che pareva sorto improvvisamente dal mare, eseguiva delle strane manovre, cambiando rotta ogni due o trecento metri, a circa quaranta chilometri dall’ampia foce del Rio della Plata dell’America del Sud.
Le sue forme svelte, la sua prua munita di sperone, i numerosi suoi sabordi che parevano destinati a bocche di cannone o per lo meno a canne di mitragliatrici, la sua velocità di gran lunga superiore a quella delle navi mercantili e soprattutto i suoi ottanta uomini che in quel momento occupavano la tolda tutti armati di fucili e il suo grosso pezzo di cannone montato su di una torretta blindata che si alzava dinanzi all’albero di trinchetto, lo davano a conoscere a prima vista per un solido legno da guerra e più precisamente per uno di quei legni che chiamansi incrociatori, potenti ausiliari delle grandi navi corazzate.
Né sull’alberetto della maestra, né sul picco della randa, né sull’asta di poppa portava alcuna bandiera che potesse indicare a quale nazione apparteneva, e quantunque la notte fosse oscura come la culatta di un cannone e navigasse in paraggi assai frequentati, dove una collisione poteva da un momento all’altro accadere e mandarlo a picco, non portava alcuno dei fanali prescritti dai regolamenti marittimi.
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