“La montagna d’oro” di Emilio Salgari

Romanzo del 1901.

"La montagna d'Oro" di Emilio Salgari.
“La montagna d’Oro” di Emilio Salgari.

Dall’incipit del libro:

A ZANZIBAR

La mattina del 15 agosto del 1900, una piccola nave a vapore, a due soli alberi, costruita in acciaio come tutti i battelli transoceanici moderni, solcava le acque dell’Oceano Indiano, accostandosi celermente all’isola di Zanzibar.

Il sole che era spuntato da qualche ora, non ostante la leggera nebbia che ancora ondeggiava sul mare, permetteva all’equipaggio ed ai pochi passeggeri della piccola nave, di distinguere, anche senza bisogno di cannocchiali, quella terra promessa dell’Oceano Indiano che è l’ingresso del Continente Nero e che segna una tappa fra le due civiltà dell’Oriente e dell’Occidente. Dapprima erano ombre confuse che si offrivano agli sguardi curiosi, se non dei marinai, almeno dei passeggeri, e che diventavano poi presto più visibili e più definite.

Si vedevano strisce di alberi sconosciuti in Europa, poi rocce coperte di fitte verzure, quindi masse confuse che a poco a poco rivelavano agli occhi gli splendori di una grande città orientale con i suoi tetti piatti, le sue case quadrate, le sue torri massicce e dentellate, le sue cupole ed i suoi sottili campanili o minareti, come vengono chiamati dagli zanzibaresi.

Dinanzi al porto che s’apriva proprio di fronte alla nave, già molto vicina ormai, si delineava il palazzo del sultano, a due piani, con terrazze, porte a grata, colle sue muraglie massicce, la sua pesante torre dell’orologio ed i suoi vasti fabbricati, che servono d’abitazione alle mogli del monarca africano.

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