Secondo volume del ciclo delle “Avventure nel Far-West”, pubblicato nel 1909.
Dall’incipit del libro:
UNA CACCIA AI BISONTI
– Allo!…
– Che cosa c’è, John?
– Non senti alcun odore, tu, Harry?
– Mah! Non mi pare.
– E tu, Giorgio?
– Hum!…
– Siete dunque senza naso?
– Può darsi, John – rispose il giovane che si chiamava Harry.
– Non lo crederò mai, amico. Sono trent’anni che batti la prateria, ammesso che tu abbia imparato a sparare il fucile a dodici. – A undici, John, perché io ho esattamente quarantun anni, mentre mio fratello Giorgio non ne ha che trentanove. – E mentre io ne ho quasi sessanta, Harry.
– E sei ancora un giovanotto, John.
– Lascia andare, amico: faresti meglio a spalancare il tuo naso ed a fiutare forte.
– Fiuto e non sento nulla.
– Pare impossibile!…
Una quarta voce, assai nasale, che storpiava maledettamente quel linguaggio strano parlato dai cacciatori di prateria e che è composto abbondantemente di spagnolo corrotto, d’inglese e di canadese antico, che è quanto dire francese, si fece udire in quel momento.
– Mister John, io non essere venuto qui a udire vostre chiacchiere. Io volere uccidere bisonti, non i vostri anni. Poco importare a me essere voi giovani o vecchi. Voi non essere bisonti con grandi corna.
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