“La via del male” di Grazia Deledda

Romanzo del 1896.

"La via del male" di Grazia Deledda.
“La via del male” di Grazia Deledda.

Dall’incipit del libro:

I.

Pietro Benu si fermò un momento davanti alla chiesetta del Rosario.

– È appena la una – pensò. – Forse è troppo presto per andare dai Noina. Dormiranno, forse. Quella gente è ricca e si prende tutti i comodi.

Dopo un momento d’esitazione riprese la strada, dirigendosi al vicinato di Sant’Ussula, che è all’estremità di Nuoro.

Era ai primi di settembre; il sole ancora ardentissimo saettava le straducce deserte: solo qualche cagnolino affamato passava lungo le striscie d’ombra merlata che si stendevano davanti alle casette di pietra.

Il roteare d’un molino a vapore interrompeva, in lontananza, il silenzio meridiano; e quel rumore ansante e palpitante pareva l’unica pulsazione della piccola città arsa dal sole.

Pietro, seguìto dalla sua corta ombra, animò per qualche momento, col rumore dei suoi scarponi, la solitudine della strada desolata che dalla chiesetta del Rosario va al cimitero: di là egli s’internò nel vicinato di Sant’Ussula, indugiandosi a guardare i piccoli orti invasi da una vegetazione selvaggia, i cortiletti ombreggiati da qualche caprifico, da qualche mandorlo e da meschini pergolati; e finalmente si fermò ed entrò in una bettola sulla cui insegna stava issata una scopa.

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