“L’avaro” di Molière – Traduzione di Giovanni Alfredo Cesareo

L’Avaro di Molière fu rappresentato il 9 settembre 1668 nel teatro del Palazzo Reale a Parigi. L’autore, Giambattista Poquelin, detto Molière, figlio d’un tappezziere, aveva allora quarantasei anni.

"L'avaro" di Molière.
“L’avaro” di Molière.

Molière è tenuto per il massimo commediografo della Francia, e l’Avaro passa tra i suoi capilavori. La favola è tolta dall’Aulularia di Plauto; ma il Molière la sopraccaricò, segnatamente negli ultimi due atti, d’un macchinario d’avventure complicate e bizzarre, in cui si sente l’azione de’ romanzi francesi allora di moda.

Anche la novità che il Molière introdusse nel carattere del suo protagonista, la passione d’amore, che non apparisce nell’avaro dell’Aulularia, gli fu suggerita dalla commedia dell’arte, che i comici italiani del tempo recavano per tutta l’Europa.

Il personaggio dell’Avaro è colorito con energia, e si mantiene coerente a se stesso dal principio alla fine, se bene qua e là rasenta la caricatura. Disegnate con grazia viva e spontanea son le figure di Frosina, la mezzana furba e pieghevole; di mastro Giacomo, il servo petulante e vendicativo; di Valerio, l’amante ironico, pertinace e fedele. Cleante non dimostra nè affetto, nè stima per suo padre, e però il Rousseau ebbe a accusare d’immoralità questa …

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