Raccolta di 24 racconti pubblicata nel 1918.
- L’ultimo gradino
- L’avola
- L’amante più grande
- Migliori nella vita
- Antico regime
- La parola
- L’esiliato
- La croce di Savoia
- Il colpo di grazia
- Il più forte dolore
- L’oro della mamma
- Ghermita a volo
- Doppio mistero
- La prova del tempo
- Il figlio di suo padre
- Spiragli sovra un gorgo
- Il giusto e la colpevole
- La carità fiorita
- La catena delle piccole e delle grandi cose
- La voce del sangue
- Così poco basta…
- La sorella
- La vera amante
- La stazione della felicità
Dall’incipit del libro:
L’ULTIMO GRADINO
I.
Quando Paolo Ceci si fu accomodato nel treno, un piccolo desiderio, un piccolo sogno, lo punse….
Egli lo conosceva. Veniva a sedersi al suo fianco tutte le volte che si disponeva a quel viaggio. E lo solleticava, appena, a fior di pelle, come abituato alle ripulse e non scoraggio per esse. «Vuoi scendere a Orvieto? Un momento, un momento solo. Tu rivedrai quella piazza su cui stagna un’ombra di tedio e di malinconia; quella carrozza che arranca, graveolente d’umanità; poi, lassù, il pozzo, la porta, le vie strette e tortuose, e, divino d’oro e di luce, il Duomo…. Vuoi? Ci sei stato?… Quanti anni fa? Venti anni…. Un tempo antico…. Ti piacerà rivederlo. Vedrai: le cose non sono mutate. È dolce il pellegrinaggio ai luoghi dove amammo e fummo felici….».
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