Scherzo comico in un atto in una edizione del 1857.
Dall’incipit del libro:
ATTO UNICO.
Sala in una villa alle falde del monte Pincio. Tavolini e sedie,
SCENA I.
AMILCARE solo.
AMILCARE. Finalmente eccomi all’apice di ogni felicità, al culmine dei miei voli. Quanto mi sta d’intorno è mio. Mia questa villetta, miei i terreni che la circondano. Potrò riposarmi finalmente dalle mie titaniche fatiche, goder vita quieta e tranquilla in compagnia di mia moglie. Domenica per l’ultima volta io calcherò le scene, darò un addio ai miei compagni d’arte, ed al pubblico. Che cosa dirà questo buon pubblico quando saprà che io abbandono il Teatro? Esso che mi ha sempre, contro mio merito, applaudito! Ma se prendesse in mala parte questa mia diserzione, e mi fischiasse? Oh Dio! una tale idea mi uccide, mi funesta in mezzo alle gioie della mia nuova posizione. Chiuder fra i sibili la mia carriera! Ah no, io lo persuaderò, lo convincerò questo pubblico che mi ha tanto amalo. Io gli dirò….. che cosa gli dirò? Pensiamo, facciamo conto di essere davanti a lui. Assumerò un contegno umile, …
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