Primo volume delle opere di Domenico Batacchi.
Si comincia con la prima parte delle novelle:
- La vita e la morte di prete Ulivo
- Re Barbadicane e Grazia
- Elvira
- La scommessa
- Il falso Serafino
- Re Grattafico
- Lasciamo stare le cose come stanno
- La morte di Oloferne
- Fra Pasquale
- Amina
- I tonfi di S. Pasquale
- Il morto a cavallo
Dall’Incipit del libro:
AL LETTORE
Ai BIBLIOFILI e ai letterati, dedichiamo questa nostra nuova edizione dell’opera di uno dei piú fecondi, gai ed eleganti poeti italiani del secolo XVIII, Domenico Luigi Batacchi, l’arguto e originale novellatore pisano, al quale solamente nocque l’aver trattato di preferenza scabrosi argomenti d’amore, fino a cadere nella piú aperta scurrilità. Con tutto questo, com’ebbe ad osservare un critico acuto e geniale, in un suo studio che qui si ristampa, il Batacchi non fu un poeta triviale: fu bensí un poeta popolaresco come già Aristofane e Catullo: e la volgarità, a chi sappia giovarsene, è pur sempre un grande elemento dell’arte. Però fu tenuto da’ contemporanei per un buon poeta giocoso; ma de’ contemporanei suoi nessuno si accorse ch’egli sorpassava d’assai gli ordinari novellatori, e il Casti medesimo: onde piú tardi un grande Poeta, e al tempo stesso nemico fiero d’ogni pregiudizio, Ugo Foscolo, gli rese la dovuta giustizia scrivendo agli Inglesi: «E’ pare che, come il Boccaccio a’ dí della mortalità della peste, narrasse cose liete e licenziose per non morir di dolore. Fu assai piú licenzioso del Casti, e nondimeno diresti ch’ei, come l’Ariosto, voglia piú rallegrare che corrompere i suoi lettori; ed ha la disinvoltura del Berni e l’ingenuità del Lafontaine. Forse aveva il loro genio.»
Ma, come abbiam detto, al Batacchi nocque la soverchia libertà di parola: per modo che l’opera sua ebbe una pubblicità clandestina, e le stampe del Poeta pisano, prive d’ogni grafia e infarcite di grossolani spropositi, furon vendute nascostamente e sono oggi sí rare, che non è facile, a chi per ragioni di studio o di passatempo le cerchi, procurarsele.
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