Questo terzo volume delle opere di Domenico Batacchi contiene la prima parte del poema eroicomico “La rete di Vulcano”.
Dall’incipit del libro:
“Opere – vol. 3 – La rete di Vulcano – prima parte” di Domenico Batacchi
PRIMO CANTO
ARGOMENTO
Al faretrato Figlio il suo desío
scopre Venere; ei nega; e allor concede
che sa che padre gli è dell’armi il Dio;
della tresca di lor Vulcan si avvede,
ne sgrida in van la moglie, e in petto il rio
sdegno celando, volge a Lenno il piede;
il Dio di Pindo dall’eccelsa parte
vede ignudi giacer Venere e Marte.
Fin da quel dí, che l’Apollineo fuoco
sorse improvviso a riscaldarmi il petto,
l’arguto scherzo, le facezie e il giuoco
fur de’ miei carmi il piú gradito oggetto:
crebbe il genio bizzarro a poco a poco,
ed il flagel di Giovenale stretto,
tenni sempre la destra in esercizio
sulla vile ignoranza e l’empio vizio.
Godea la Musa ad un impiego addetta
per natura e per uso a lei sí caro,
ma il vizio e l’ignoranza a la vendetta
contra gli scherzi ed il flagel si armaro;
sull’arco era la vindice saetta:
quand’ella per trovar qualche riparo
a me la piva disdegnosa volse,
e in profondo silenzio si raccolse.
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