Dramma in 2 atti rappresentato per la prima volta nel Settembre del 1892 all’Arena Nazionale di Firenze dalla Drammatica Compagnia del Comm. Cesare Rossi.
Dall’incipit del libro:
ATTO PRIMO.
Ricco salotto nel castello. Nel fondo tre grandi porte; quella nel mezzo è chiusa da un arazzo, quelle ai lati da due invetriate delle quali la destra lascia vedere il terrazzo da cui si scende nel giardino e serve a questo d’ingresso; la sinistra conduce all’uscita comune. Due tavolini, l’uno a destra con dei giornali, l’altro a sinistra con l’occorrente per scrivere ed un vaso da fiori. Sedie e mobili di stile antico; quattro porte laterali; nell’angolo di fondo un piccolo secretaire. Sofà.
SCENA I.
Il GENERALE, DIANA, un SERVO.
(Il GENERALE è seduto in un seggiolone accanto al tavolino di sinistra; DIANA sta presso di lui e si appresta a servirgli la colazione. S’alza la tela; dal fondo entra il SERVO portando sopra ad un vassoio d’argento la colazione che egli depone sul tavolino ed esce).
GENERALE. – Oh, cara Diana; se tu sapessi come mi hanno avvelenato laggiù in città, durante la tua assenza.
DIANA. – (Versandogli il latte). Basta così, Generale? GENERALE. – Hai bisogno di chiedermelo? Hai dimenticato i miei gusti? Eppure eri la sola per indovinarli.
DIANA. – (Porgendogli la tazza). Ecco, Generale.
GENERALE. – (Sorbendo). Ah, va bene, va bene così…. Dov’è la Duchessa?… Che essa venga e senta se i miei lagni eran giusti.
DIANA. – La Duchessa non è ancora uscita.
GENERALE. – Il viaggio l’avrà stancata…. Gli anni incominciano a pesare anche a lei… E i nostri sposini non sono ancora usciti dal loro nido? (Beve e poi): Diana; ti domando se Silvio e Ada non si sono ancora alzati?
DIANA. – Ho veduto soltanto la signora Contessa….
GENERALE. – Che cosa te ne sembra? Non è forse una cara fanciulla?
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