Terzo ed ultimo romanzo del ciclo dei “Corsari delle Bermude”, pubblicato nel 1915.
Dall’incipit del libro:
IL TRADIMENTO DI DAVIS
– Per tutti i campanili della Bretagna!… Giù le armi o vi cacciamo tutti nel lago, miserabili!…
– No, mastro Testa di Pietra!…
– Come!… Non obbedite? Siamo in quattro contro quattro ed io solo valgo per due uomini.
– Noi non deporremo le armi. Consegnateci le due lettere che avete ricevuto dal generale Washington e dal baronetto sir William Mac-Lellan, il comandante della famosa Tuonante.
– Chi ti ha detto questo, mastro Davis? – urlò Testa di Pietra.
– Io l’ho saputo e quelle lettere non devono giungere al forte di Ticonderoga.
– Ti hanno ingannato stupidamente, mastro Davis. Bella guida che avevamo preso con noi per giungere, da New-York, sulle rive del Champlain! Orsù, basta, per centomila corna di bisonte!… Noi non siamo uomini da lasciarci abbattere da voi. A me, Piccolo Flocco!… A me, hessiani… Gettiamo nel lago questi traditori.
– Mastro Testa di Pietra – disse l’uomo che si chiamava Davis – non vi consiglio d’impegnare la lotta, perché abbiamo bagnati i vostri fucili.
– Abbiamo le scuri, e poi non ti credo, canaglia.
– Per maggior precauzione, finché dormivate, abbiamo tolte le selci dei vostri fucili. Potete assicurarvene subito.
– Anche questa hai fatto!… Vuoi la nostra morte?
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