“Beffe della morte e della vita. Seconda serie” di Luigi Pirandello

Altri cinque racconti in questa raccolta pubblicata nel 1903.

"Beffe della morte e della vita. Seconda serie" di Luigi Pirandello
“Beffe della morte e della vita. Seconda serie” di Luigi Pirandello
  • La disdetta do Pitagora
  • Visitare gl’infermi
  • Il vitalizio
  • La signora Speranza
  • Il marito di mia moglie

Dall’incipit del libro:

LA DISDETTA DI PITAGORA

– Perbacco!

E, rimettendomi il cappello, mi voltai a guardare la bella sposina tra il fidanzato e la vecchia madre.

Dri dri dri… ah come strillavano di felicità sul lastrico della piazza assolata le scarpe nuove del mio amico! E la fidanzata, con l’anima tutta lucente e ridente negli occhi, nelle guance affocate, nei denti bianchissimi, sotto l’ombrellino di seta rossa, si faceva vento vento vento, quasi per smorzar le vampe del suo pudore di fanciulla, la prima volta che si mostrava così per via alla gente con a fianco il promesso sposo. Dri dri dri

Rimettendosi in capo il cappello (piano che la pettinatura non si guastasse), si voltò anche lui, l’amico, a guardarmi. O che c’entrava? Mi vide fermo in mezzo alla piazza, e chinò il capo, con un sorriso impacciato. Risposi con un altro sorriso, che voleva dire: – Mi rallegro! mi rallegro!

Fatti pochi passi, mi voltai di nuovo. Non m’aveva fatto tanto piacere la figurina, simpatica ed elegante della fidanzata, quanto l’aria dell’amico mio, che non vedevo più da circa tre anni. – O non si voltò anche lui a guardarmi per la seconda volta?

Che sia geloso? – pensai, incamminandomi subito, a capo chino.

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