“Carnevale in borsa” di Cesare Tronconi

Racconto lungo pubblicato nel 1892.

Dall’incipit del libro:

CARNEVALE IN BORSA

"Carnevale in borsa" di Cesare Tronconi.
“Carnevale in borsa” di Cesare Tronconi.

– Alessandro, vieni stasera in casa Orlandini?

– No, grazie, sai bene che mi annoio nelle vostre case.

– Oh! al club ti devi divertir tanto!

– Dove non vi sono donne ci si diverte sempre.

– A ventidue anni sei gentile colle donne.

– Qui non sono con donne, qui sono in famiglia e dico semplicemente il mio modo di pensare. Del resto la colpa non è nè delle donne nè mia. È la qualità del legno.

– Cattiva qualità davvero. Dire che v’è in casa uno straccio di maschio il quale dovrebbe andar superbo di accompagnare dappertutto sua madre e sua sorella, di essere il loro cavalier servente in tutto, e che invece non si può servirsene per nulla! Così faccio una bella vita io! Il papà non ha tempo, la mamma sempre malaticcia non può, il fratello non vuole e quindi bisogna languire eternamente in casa.

– Povera vittima!

– Certo che sono una vittima! È quasi finito il carnevale e non ho ballato che una volta.

–  Una di troppo! Ah! ah!

–  Sii buono via, vieni questa sera.

–  A conversazione non vado in nessuna casa, lo sai.

–  Ma questa sera si balla.

–  In casa Orlandini!? Ciò mi stupisce, anzi mi fa quasi paura.

– Gli è perchè tu sei stato in Isvizzera tre anni e non sai niente. È tutt’altro che una cosa straordinaria il ballare in casa Orlandini. È già il terzo carnevale che la signora Mary fa inviti.

– E balla anche la signora Mary coi suoi sessant’anni?

– Non balla ma gode tutto lo stesso. Le piace molto circondarsi di bella gente.

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