Due racconti (La sconfitta del Buddha e Menelao) pubblicati nel 1893.
Dall’incipit del libro:
La sconfitta del Buddha
I.
La stagione delle piogge era finita da poco. Il cielo pareva più chiaro e profondo dopo il lungo lavacro, le piante spandevano nell’aria i rami tutti fioriti. Durante il giorno la contrada era piena di rumori umani; e poi, quando nella città e ne’ grandi parchi tranquilli gli uomini dormivano, si poteva udire il lontano fragore dei fiumi che precipitavano ancora gonfi verso il Gange.
Milioni d’uccelli nidificavano sotto i ciuffi delle palme e nel folto de’ sicomori, contenti della dolce stagione e più della pace in cui gli uomini li lasciavano vivere e volare, da che Gotama l’asceta aveva insegnato che non s’ha da uccidere alcun essere vivente.
Egli dimorava allora co’ suoi nel parco ch’è a levante di Râjagaha. Andava ogni giorno in città per la cerca o perchè era invitato a mangiare da qualche uomo ricco; e verso il tramonto, passate le ore calde, insegnava la Dottrina a’ discepoli che gli si affollavano intorno e agli estranei che convenivano da ogni parte ad ascoltarlo.
La schiera degli uditori cresceva ogni giorno: venivano ricchi e poveri, brahmani e uomini d’arme, monaci e donne; e quand’egli sedeva sotto un fico a predicare, il frastuono della gente che accorreva somigliava quello di un esercito in fuga.
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