“Gl’inganni” di Lope de Rueda

Commedia spagnola del 1556.

"Gl'inganni" di Lope de Rueda.
“Gl’inganni” di Lope de Rueda.

La prima scena del primo atto:

ATTO PRIMO

SCENA I.
(Strada)
VIRGINIO e GERARDO.

GERARDO. Avanti, avanti signor Virginio, è ormai tempo di compiere quel negozio, che altra volta, e da gran tempo tu ed io cominciammo a trattare.

VIRGINIO. Non credere che io abbia minor desiderio di te per terminarlo, ma non devi meravigliartene, perchè la sola mia assenza ha fatto che non si finisse più presto.

GERARDO. Mira, signor Virginio, che se, come ho parecchie volte pensato, ti mancassero danari per comprare gioje ed ornamenti a tua figlia, o per tutt’altra cosa ti abbisognassero, dimmelo perchè te li presterò di buon cuore.

VIRGINIO. Aggradisco le tue offerte, ma per ora non ne ho bisogno.

GERARDO. Credilo in verità; però dimmi di grazia se tua figlia Lelia sta tuttavia nel monastero?

VIRGINIO. Guardi Iddio, o signore! E dove dovrebbe stare, se io stesso ve la condussi, e la posi in custodia della mia prima sorella che in quel medesimo monastero pronunziò i voti sacri? Ma dimmi, o signore, per qual motivo lo dimandi?

GERARDO. Non credere, signore, che lo chieda senza causa.

VIRGINIO. Come? spiegati!

GERARDO. Te lo dirò. Devi sapere che nel tempo della tua assenza io feci di soppiatto dimandare alle signore monache se tua figlia, stava nel convento, e mi fu assicurato che non vi era più.

VIRGINIO. Baje! Le monache risposero a quel modo per troncare ogni relazione esterna che potesse avere mia figlia, e così riuscire più facilmente a decideva di fare professione. Io so che tutte quelle suore l’amano di molto.

GERARDO. Lo credo bene.

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