“Stella” di Cesare Donati

Racconto lungo pubblicato nel 1870 sulla Nuova antologia di scienze, lettere ed arti, v. 15, pp. 312-337 e pp. 536-580

"Stella" di Cesare Donati.
“Stella” di Cesare Donati.

Dall’incipit del libro:

PARTE PRIMA
L’avversione.

I.

Una chiamata del padre toglie repentinamente Lodovico Bandini dallo scrittoio. Il periodo resta a mezzo; ma la lettera è giunta alla quarta pagina del secondo foglietto, la scrittura n’è minuta e compatta, sicchè è da credere poco o punto rimanga da aggiungere.

Ma guardiamo un pochino. A chi scriv’egli il Bandini? E’ scrive a Luigi Dalbono, che è come dire al suo più caro, forse all’unico amico ch’ei conti meritevole di questo nome. L’occasione non potrebb’essere migliore per iscoprire i più reconditi segreti di quel cuore. Io mi metto quindi a sedere senza rimorsi sulla poltroncina davanti al tavolino, e tu poniti accanto a me e segui attento coll’occhio quel ch’io leggerò.

«Il sagrifizio della patria è consumato! – fu il grido che uscì dall’anima angosciata di Iacopo dopo Campoformio. Anch’io posso dire altrettanto parlando del mio cuore.

«Tutto è stabilito finalmente; sposerò mia cugina; ormai la parola è corsa, nè torna più indietro. Codesto matrimonio è mezzo, non fine; è come l’accessorio al principale; e del mio povero cuore trafitto, lacerato, bistrattato, non si fa nè pur menzione. Oh, mio Luigi! Tu non puoi immaginare le terribili angoscie dell’anima mia in questi ultimi giorni! Nè altri lo potrebbe, chè le tenni celate nell’imo petto, quasi per nasconderle a me stesso…

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