“I fantasmi” di Roberto Bracco

Dramma in quattro atti rappresentato per la prima volta il 18 novembre 1906 al teatro Sannazzaro di Napoli dalla Compagnia Stabile di Roma.

"I fantasmi" di Roberto Bracco.
“I fantasmi” di Roberto Bracco.

Dall’incipit del libro:

ATTO PRIMO

Il salotto della dimora di campagna del professor RAIMONDO ARTUNNI. Non eleganza, ma una signorilità severa, quasi solenne, e una certa aria di casa antica. Sembra un po’ la stanza di un vecchio castello. Le suppellettili hanno lo stesso carattere. Verso il lato destro, una tavola su cui è un vaso contenente pochi fiori, qualche pila di libri rilegati, un campanello a timbro. Accanto alla tavola, una poltrona di pelle scura. In mezzo alla parete di fondo, la porta comune, che dà adito a un altro salotto più piccolo. Nella stessa parete, a destra della porta, una finestra, da cui si vede la campagna. Un’altra porta alla parete destra, un’altra a quella sinistra: tutte e due al primo piano della prospettiva scenica.

SCENA I.
IL VECCHIO SERVO GIUSEPPE, MANLIO e LUCIANO.

GIUSEPPE. (entrando, lento, dalla comune) Abbiano la compiacenza di aspettare qui.

(Lo seguono MANLIO e LUCIANO. – MANLIO porta in petto un piccolo fiore con qualche fogliolina.)

GIUSEPPE. (preoccupato) Si accomodino; ma… vedranno che, come ho già loro avvertito, non potrò annunziarli al professore.

MANLIO. Se il professore è impedito davvero, annunziateci a sua moglie.

GIUSEPPE. Cercherò di accontentarli…. Non mi hanno ancora detto chi devo annunziare….

MANLIO. (indicando Luciano) Non vi ricordate neppure di Luciano Marnieri?

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