“I miei tempi – Volume VII.” di Angelo Brofferio

Settimo volume dei diari di Angelo Brofferio.

"I miei tempi - Volume VII." di Angelo Brofferio.
“I miei tempi – Volume VII.” di Angelo Brofferio.

Dall’incipit del libro:

CAPITOLO LXIX.

La prima persona nel primo giorno dell’anno – Quello che mi avvenne nel 1831 – I pronostici di Giovanni Mosca – Quello che mi avvenne nel primo di gennaio del 1839 – Un Gesuita colla pancia nella cenere – Perchè batto la campagna – Eccentricità, che cosa vuol dire? – Preludii del nuovo anno – Che cosa si ascolta dalla finestra.

Sono le undici di sera del primo gennaio del mille ottocento cinquantanove…. Felicissimo arrivo all’anno nuovo che ci viene a salutare, come tutti i suoi antecessori, con una stangata sulle spalle di cui portiamo l’impronta sino al sepolcro.

Benefizii del tempo, regali dell’umanità, delizie della vita!

Signori miei, avete voi fatto attenzione questa mattina alla prima persona che avete veduta?

Da ciò, voi lo sapete, dipende la felicità o la sventura di tutto l’anno. Non crollate il capo; la diffidenza è inutile. È cosa provata; e se non l’avete provata voi, capperi, l’ho, per mio malanno, provata io.

Spirava, state a sentire, il milleottocento trenta, e il mio Giovanni Mosca, che le istorie dei nostri vecchi le sa tutte a mente, nell’atto di augurarmi la buona notte mi diceva: domattina faccia poi bene attenzione alla prima persona che le capiterà dinanzi: è una cosa essenzialissima: se la ricordi: e intanto dorma bene.

Io feci un sorriso di compassione; pensai alla stupidità degli umani pregiudizii; lessi due tre pagine di Leopardi sulla forza delle superstizioni antiche e moderne, e mi addormentai colla testa piena di incredulità e di filosofia.

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