“Ibrahim e Dina” di Frau Schertle-Friedemann

Racconto pubblicato (almeno nella versione tradotta d Lorenzo Tassi) nel 1833. Nessuna notizia ho potuto recuperare sull’autrice.

Dall’incipit del libro:

"Ibrahim e Dina" di Frau Schertle-Friedemann.
“Ibrahim e Dina” di Frau Schertle-Friedemann.

IBRAHIM E DINA

Nell’India, paese di tanti privilegi favorito dalla natura, sulle spiagge del fiume Gange, vivevano Ibrahim e Dina nella più dolce concordia di coniugale tenerezza ed amore. Nessuna contrarietà nè penuria oscuravano mai l’orizzonte del loro contento, come pur troppo avviene oggidì fra di noi. La loro occupazione consisteva in raccogliere que’ frutti che la terra generosamente ed in sovrabbondanza produceva, e nell’ornare la piccola capanna con foglie di platano appena côlte; quindi, appoggiati a molli stuoie, passare il rimanente del giorno fra le dolcezze e le soavità. Scorsero due anni per gli amanti, dal giorno della loro intima unione, come un mattino di primavera; e speravano vivere così felicemente ancora lungo tempo.

Ma assai diversi da questi erano i divisamenti di Brama. Mentre Dina una sera andava in fretta al vicino fonte coll’anfora in mano, udì dietro sè uno strepito di cavalieri e cavalli, de’ quali il più ragguardevole fece alla vaga donna il saluto in uso nel Mogol: – Brama ti dia salute; una fortuna segua veloce l’altra. – Egli era impossibile alla giovine Dina non volgersi ai cortesi modi del forestiero, e non rispondere con viso ridente: Vi auguro le preghiere de’ poveri. – Kosru, così nomavasi il forestiero, ebbe appena rimirati i begli occhi della vivace Indiana. che fe’ cenno a’ suoi satelliti…

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