“Il numero 13” di Salvatore Farina

Racconto pubblicato nel 1895.

"Il numero 13" di Salvatore Farina.
“Il numero 13” di Salvatore Farina.

Contiene anche “Come si scrive un romanzo?”

Un brano del racconto:

IL NUMERO 13

I.

Io non ho mai avuto i pregiudizi di certa gente e non dico gentuccia, perché fra le mie amiche di collegio, ne ho avuto una carissima, la quale se si sentiva venire addosso un ragno era sicura che quella bestiaccia le portava la fortuna, o una buona notizia almeno, o un regaluccio. Io no. Se avessi avuto un po’ di coraggio avrei schiacciato tutti i ragni incontrati nella vita, ma il coraggio non è proprio il mio forte; e ancora oggi un ragno grosso m’ispira un senso di rispetto da lontano; se si avvicina un poco, mi fa strillare. Ma certi pregiudizi di donnette non gli ebbi mai.

E alla scuola magistrale quando il professore di italiano, un bell’uomo sui cinquanta, che ci aveva innamorato tutte, recitandoci le poesie con una voce (che voce! un flauto); quando dunque il professore d’italiano si mostrò sgomentato perché nel gesticolare ebbe la disgrazia di rovesciare il calamaio, e due di noi accorsero prima del bidello a impedire che si macchiassero le carte preziose, il sentirgli poi dire, con quel suo flauto, che l’inchiostro gli metteva paura se usciva violentemente dal calamaio, mi fece perdere un po’ d’ammirazione per il professore, per la letteratura e per la poesia.

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