Dramma in un atto rappresentato per la prima volta al teatro Argentina di Roma nel 1905.
Dall’incipit del libro:
ATTO UNICO.
SCENA I.
GRAZIELLA, sola, e ALCUNE VOCI.
GRAZIELLA (avvolta in uno scialle, dorme supina sul letto. Nell’oscurità sembra una morta.) (Dopo un po’ di silenzio, giunge, lento dalla strada, il canto «a dispetto» d’una comitiva di nottambuli sinistri.)
UNA VOCE. Tu stai dormendo / e non lo sai che noi stiamo svegliati,
e siamo dieci / a cantare per te che ci hai lasciati.
IL CORO. Che ci hai lasciati.
GRAZIELLA. (si sveglia, erge il torace, rabbrividisce, e mormora:) Maria Vergine! (Silenzio. Poi di nuovo il canto.) (Ella, immobile, ascolta.)
UNA VOCE DIVERSA. Ti sei scordata / che quando stavi al vicolo Schiavone
noi passavamo / e ci chiamavi tu, dal tuo balcone.
IL CORO. Dal tuo balcone.
QUALCUNO DEI NOTTAMBULI. (alzando il tono per farsi sentire, dice strascicatamente:) Questa è una porta che non si riapre più.
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