Un’estratto del libro:
Questa commedia fu rappresentata per la prima volta in Siviglia nel 1579, nei giardini di donna Elvira, assumendone la parte più interessante Alonso Rodriguez, il più rinomato comico di quel tempo.
ARGOMENTO DELL’OPERA
Borbone, francese di nazione, capitano del nostro invitto Imperatore Carlo V, di propria volontà mosse con l’esercito contro Roma per saccheggiarla; e compiendo il suo disegno prese d’assalto la Città eterna; e quantunque ei vi rimanesse ucciso, i suoi soldati, luterani per la maggior parte, misero le mani su d’ogni cosa, non risparmiando nulla, nè di umano, nè di divino. Disertata e devastata Roma, l’esercito si diresse verso Bologna, ove pochi giorni dopo fu data al nostro Cesare la corona imperiale.
GIORNATA PRIMA
Borbone espone al consiglio di guerra il suo disegno di assaltare e saccheggiare Roma, che già teneva assediata. Il capitano Moron vi si oppone; Escalona ed Avendano due soldati spagnuoll entrano nella sala dei consiglio chiedendo il sacco della città, giusta la promessa fattagli dal Borbone. Giunge da Roma un messaggiero, e dimanda a Borbone in nome dei Romani, che sciolga l’assedio, al patto d’incassare una gran somma di danaro pel suo esercito. Borbone respinge la proposta, congeda il messaggiero, e dà ordine che si muova all’assalto nel giorno susseguente.
BORBONE, D. FERNANDO GONZAGA, il capitano MORON, AVENDANO, ESCALONA, una sentinella, il messaggiero di Roma.
BORBONE. Chi oserà opporsi al desiderio ed alla potenza della bellicosa e fiera gente spagnuola, che soggioga il mondo, e spaventa l’inferno col suo coraggio e coll’ardir suo? Senza pesare le ragioni che ci determinarono, e senza far conto del valore per nulla necessario in quest’impresa, noi movemmo guerra al popolo di Marte…
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