Commedia in due atti in una edizione del 1858.
Dall’incipit del libro:
ATTO PRIMO
Sala di locanda, sulla dritta l’appartamento occupato dal Barone, sulla sinistra quello del Marchese, in fondo uscita comune. Sovra un tavolino il libro che contiene i nomi degli avventori, poltrone ed altro.
SCENA I.
Giorgio che ha un giornale fra le mani.
GIORGIO. Il Marchese del Cavolo attendeva con premura questo. giornale… Sarei curioso saperne il perchè. Per noi altri locandieri la curiosità non è difetto, ma è indispensabile dovere, essendo condannati a soddisfare, la curiosità di tutti… E poi, questo sig. Marchese è tanto originale, che questo giornale (atteso da lui con tanta impazienza deve certo riguardargli. Per saper di che si tratta bisognerà cominciare dal passarglielo. (bussa all’uscio del marchese) È permesso?
MARCHESE. (da dentro) Chi tentenna il mio picchiatoio?
GIORGIO. Il locandiere eccellenza.
MARCHESE. Pietrificatevi; che ora vi onorerò con la mia circonferenza (come sopra)
GIORGIO. Queste sono le sue frasi ricercate. È un cattedratico di spropositi.
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